Polizzi Generosa.
Sono appena reduce da un viaggio ricco di emozioni (12-16 agosto) nel luogo da cui tanti anni fa, mio padre partì per il servizio di leva nel "Continente", non potendo mai immaginare come quel viaggio potesse cambiare le sorti della sua vita.
Da quel viaggio nacque l'incontro con mia madre per dar vita ad una lunga storia d'amore che solo la vita stessa ha potuto interrompere.
In questo luogo, come ho raccontato in tanti altri miei racconti, ho vissuto le vacanze da piccolino, quando ancora non avevo iniziato a girare il mondo e quelle vacanze resteranno per sempre nella mia mente, nel mio cuore, dense come sono di ricordi e di forti emozioni.
Allora ad attenderci c'erano tanti parenti e tantissimi amici.
Oggi di parenti ne sono rimasti pochissimi e altrettanto gli amici, per le normali vicissitudini dello scorrere stesso della vita.
Questo però non esclude però il desiderio che rimane nel tempo, di tornare di tanto in tanto a
Polizzi Generosa.
Volutamente ho scelto di andare in treno
anziché in aereo per ripercorrere quell'itinerario che era per me un viaggio pieno di immagini che scorrevano davanti ai miei occhi di bambino curioso.
Mentre attendevo sul binario che il treno partisse, notavo come quel binario fosse deserto e lo ricordavo pieno di gente, di valigie, di emigranti, di facchini.
Questo a conferma di come oggi i tempi siano cambiati ed il treno, almeno per le lunghe percorrenze sa molto di "vintage".
Eppure mi ha affascinato lo stesso, come allora, starmene nel corridoio in piena notte a guardare le luci delle città della costa calabra che scorrevano veloci ed ho ricordato quando al mio fianco c'era mio padre e ci divertivamo ad indovinare i nomi della stazioni, per ammazzare il tempo.
Oggi il treno corre veloce e non effettua fermate, fino a Villa San Giovanni.
Il passaggio dalla Calabria alla Sicilia è rimasto immutabile nel tempo; una perdita di tempo incredibile, quasi un rito che accompagna i viaggiatori per circa tre ore, tra soste, entrata ed uscita dal traghetto, navigazione tra le due sponde.
Essendo arrivati alle cinque del mattino a Villa San Giovanni, l'agonia è stata ricompensata da una magnifica alba che è stato il miglior modo di farci dire "benvenuti" dalla Sicilia.
Messina Palermo, fino a Patti su due binari e poi su unico binario, è un viaggio bellissimo perché il treno costeggia il mare e vedere il mare nelle prime ore del giorno è qualcosa di magico.
Alle 10 siamo arrivati a Cefalù e abbiamo passato la mattinata a passeggiare per le vie del centro storico di questo incantevole borgo marinaro, gustandoci un ottimo caffè con brioche nel bar di fianco la Cattedrale e mangiandoci dei gustosi arancini a pranzo.
Nel pomeriggio siamo saliti verso Polizzi, riprovando nel tragitto da Scillato (svincolo stradale sulla Palermo Catania) le stesse emozioni che si provavano, ogni anno, quando arrivavamo qui, soprattutto nel momento in cui il paese, arroccato sul suo colle, appare agli occhi del viaggiatore.
Il primo pomeriggio polizzano è stato una prima immersione nei sapori della campagna, ospitati dai nostri parenti che ci hanno deliziato con una cena a base di gustose pietanze siciliane, con prodotti tutti genuini e naturali.
Nei giorni che ho soggiornato a Polizzi, ho cercato di ritagliarmi degli spazi per andarmene in giro a curiosare tra i vicoli, le piazzette, i cortili, ripercorrendo quelle strade percorse tante volte da bambino,con gli occhi dell'uomo maturo che ha avuto la fortuna di viaggiare nel mondo.
In virtù del fatto che uno ha viaggiato nel mondo, senza nulla togliere alle bellezze che il pianeta ci può riservare, questo mio curiosare nelle vie di Polizzi, mi ha riconfermato come noi abbiamo in casa bellezze che tutto il mondo ci può invidiare e, purtroppo, per una serie di cause, su cui ci sarebbe da scriverci un trattato, non vengono valorizzate come si deve, con tutte le conseguenze che ne possono scaturire e che come nel caso di Polizzi hanno visto andar via tante persone in cerca di fortuna in altri luoghi, fortuna che spesso hanno trovato ma c'è anche chi ha visto fallire i propri sogni.
Case abbandonate, negozi chiusi, quel corso che in questo periodo si riempiva di persone, provenienti da ogni luogo, i "forestieri", oggi quasi deserto, un solo ristorante, qualche bar, aperti e non aperti.
Giri per il paese, e per chi è la prima volta scopre, per chi già lo sa, riscopre chiese piene di storia e ce ne sono disseminate in ogni angolo, palazzi che hanno ospitato nobili famiglie, angoli caratteristici, piazzette e poi quel meraviglioso panorama che ti entra nell'anima e non esce più, ti resta dentro.
Vorrei tornare un giorno a Polizzi e rivedere tutte le botteghe di nuovo in attività, dove sono finite le tante "carnezzerie"? e i "forni" che sfornavano pane caldo a tutte le ore? Le frutterie piene di colori, il calzolaio a cui noi portavamo le scarpe, addirittura da Roma, tanta era la sua bravura, il negozio di fotografie che ospitava anche il centralino telefonico per mettersi in contatto con gli altri, la bottega del sarto da cui partì un giovane Domenico per diventare quello che è poi diventato.
Vorrei che quei palazzi tornassero ad ospitare le famiglie nobili di un tempo, le Chiese si ripopolassero di fedeli, il campo di calcio che stava al Carmine tornasse ad ospitare le mitiche partite, tra cui non dimenticherò mai quelle che erano considerati i derby tipo quando si giocava con la Castellana o con il Collesano, lo stesso campo che ospitava la gimkana e la caccia al tesoro durante la Sagra delle Nocciole, festa che almeno questa resiste nel tempo.
Vorrei rivedere le campagne di nuovo piene di persone che riscoprono la terra e la possono coltivare, consapevoli della ricchezza che questa terra possiede.
Tanti vorrei che dovrebbero portare comitive di turisti a scoprire uno degli angoli più belli e affascinanti della Sicilia e del Parco delle Madonie. riconsegnando a Polizzi il suo fascino, quello stesso fascino che fece si che fu chiamata Generosa.
Ringraziamenti
Chiudo questo articolo con un doveroso ringraziamento ai parenti che ci hanno ospitato e "coccolato" durante i nostri giorni di permanenza a Polizzi, tutti gli amici che ci hanno fermato e salutato, chiedo scusa se qualcuno non l'ho riconosciuto, il signore di cui non ricordo il nome che dentro la Chiesa Madre ci ha accompagnato e spiegato ogni particolare del Trittico fiammingo in essa conservato e chiunque abbia contribuito a farci sentire ospiti di riguardo.
Nel mio piccolo spero di aver contribuito con le mie parole e le mie foto a rendere omaggio alla città di Polizzi Generosa.
Chiunque voglia mandarmi un messaggio da qui, sulla mia pagina Facebook, su Watsup, sarà per me un piacere rispondergli.
(Santo David)
Complimenti per la splendida cavalcata nei ricordi. Io posso testimoniare, essendoci stato nella lontana estate del 1979, che Polizzi è veramente affascinante, avvolgente, in una parola 'na sciccheria! Un affettuoso abbraccio, caro SANTO.
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